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È una domanda che ci affligge dalla notte dei tempi e che divide il popolo in eterni sognatori e cinici incalliti: l’amore eterno esiste? C’è chi non ne vuole sentire nemmeno parlare e chi, magari, si affida ad una filosofia mediana e la dice alla Verdone: “l’amore è eterno finché dura”.
“Le persone a cui teniamo - dice Kyle Bourassa, dottorando di psicologia all'Università dell'Arizona e capo del progetto - continuano a influenzare la qualità della nostra vita anche dopo la loro morte. La qualità della vita di un vedovo o di una vedova risente dell'influenza del coniuge deceduto proprio come se questi fosse ancora in vita".
L’équipe ha studiato i dati rilevati dal progetto di ricerca Share che ha coinvolto 80mila anziani provenienti da tutta Europa e da Israele. In passato il team guidato da Bourassa aveva già lavorato sulle conseguenze a livello psicologico che le relazioni sentimentali hanno sulla vita dei singoli dimostrando come in una coppia la salute fisica e mentale dei partnter fosse legata a doppio filo.
10 motivi per cui lui non vi richiama
Adesso, invece, si vogliono comprendere come questo legame influisca anche dopo la morte: "Quello che vogliamo sapere è se il solo pensare al coniuge è sufficiente per creare l'interdipendenza. Se è così, in che modo potremmo utilizzare queste informazioni per aiutare meglio coloro che hanno perso il coniuge?".